Realtà ahahah

Far comprendere che la vita è una barzelletta cosmica,non sarà facile ma ci proverò
Grande povertà è quando l'uomo ha bisogno di tante cose: perché così egli dimostra di essere povero di cose del Grande Spirito.
Tuiavii capo polinesiano
Partirono alla ricerca della Verità. Trovarono chi li stava sognando.
Alejandro Jodorowsky
Nessuno va chiamato nemico; tutti sono tuoi benefattori, e nessuno ti fa
del male.
Non hai nemici, eccetto te stesso.
Francesco d’Assisi

I GOVERNI NON VOGLIONO UNA POPOLAZIONE IN GRADO DI PENSIERO CRITICO VOGLIONO LAVORATORI OBBEDIENT

I GOVERNI NON VOGLIONO  UNA POPOLAZIONE IN GRADO DI PENSIERO CRITICO  VOGLIONO LAVORATORI OBBEDIENT
I GOVERNI NON VOGLIONO
UNA POPOLAZIONE IN GRADO
DI PENSIERO CRITICO

VOGLIONO LAVORATORI OBBEDIENTI
PERSONE INTELLIGENTI QUANTO BASTA
PER FAR FUNZIONARE LE MACCHINE
E STUPIDI ABBASTANZA PER
ACCETTARE PASSIVAMENTE LA LORO SITUAZIONE

giovedì 29 novembre 2012

Massacro sociale


 
Come ci si puo unire?
Un  terremoto,un inondazione
e tutti piu solidali.
Il consumismo ,l"egoismo personale
ci aveva diviso
questo massacro sociale
ci riunirà
se non ci riunirà,vorra dire che siamo solo
dei morti viventi.
I partiti odierni
sono solo succubi
dei poteri che
ci stanno massacrando
ora lo capiremo,
si dovra fondare
un partito
che al primo posto
metta il BENE COMUNE,
attenzione alla lega
attenzione
a non diventare
una nuova jugoslavia

Approfondire



Oggi ho incontrato
uno spasimante del giornale repubblica
per poco non ci scappa
una litigata
ho abbaiato anch"io
lui abbaiava a berlusconi
io a prodi
mi tocca sempre cercare
di riequilibrare
questo è il mio scopo
perche osannare acceca
tutti coloro che osannano,
ma anche odiare qualcuno
acceca,
sono nella stessa barca,
il pesce è in basso
loro camminano sull"acqua
il pesce è in basso
la superficie marina non nutre mai
le verita stanno in fondo
non camminate sull"acqua.
Superficialita è camminare sull"acqua
o andare in barchetta
ma tutte le più grandi verita
sono in profondita.
L"apparenza inganna
ma solo
a chi vede
con gli occhi
della PROPAGANDA.
Attenzione a quello che leggi,
e ricorda
chi s"INFORMA SUPERFICIALMENTE
è DIRETTO INCOSAPEVOLMENTE
dove vogliono i più furbi.

mercoledì 28 novembre 2012

Felicità


Nella vita ne ho fatte tante,ma da piccolo pensavo di fare un lavoro,che mi permettesse di alzarmi quando volevo,senza orari e regole,solo seguire i ritmi naturali,be oggi sto realizzando questo sogno,ma non è un mio sogno,la vita mi porta inesorabilmente nei campi,e nei campi c"è la felicita,che è la cosa piu semplice del mondo




LUI: Felicità
è tenersi per mano andare lontano
la felicità
è il tuo sguardo innocente in mezzo alla gente
la felicità
è restare vicini come bambini la felicità,
felicità

LEI: Felicità
è un cuscino di piume, l'acqua del fiume
che passa e che va
è la pioggia che scende dietro le tende
la felicità
è abbassare la luce per fare pace
la felicità,
felicità

LUI: Felicità
è un bicchiere di vino con un panino
la felicità
è lasciarti un biglietto dentro al cassetto
la felicità
è cantare a due voci quanto mi piaci
la felicità, felicità

INSIEME: Senti nell'aria c'è già
la nostra canzone d'amore che va
come un pensiero che sa di felicità
Senti nell'aria c’è già
un raggio di sole più caldo che va
come un sorriso che sa di felicità

LEI: Felicità
è una sera a sorpresa la luna accesa
e la radio che va
E' un biglietto d'auguri pieno di cuori
la felicità
è una telefonata non aspettata
la felicità,
felicità

LUI: Felicità
è una spiaggia di notte, l’onda che batte
la felicità
è una mano sul cuore piena d’amore
la felicità
è aspettare l’aurora per farlo ancora
la felicità, felicità

INSIEME: Senti nell'aria c'è già
la nostra canzone d'amore che va
come un pensiero che sa di felicità
Senti nell'aria c’è già
un raggio di sole più caldo che va
come un sorriso che sa di felicità

Senti nell'aria c'è già
la nostra canzone d'amore che va
come un pensiero che sa di felicità
Senti nell'aria c’è già
un raggio di sole più caldo che va
come un sorriso che sa di felicità

lunedì 26 novembre 2012

E'solo un giro di giostra




"Il mondo è come un giro di giostra in un parco giochi. Quando ci sei dentro pensi che tutto sia reale perché questo è il potere della nostra mente. La giostra va su e giù, e gira intorno, ti fa tremare e rabbrividire, è coloratissima e rumorosa, ed è divertente, per un po'. 

Alcune persone ci sono su da tanto tempo e cominciano a chiedersi : "Tutto questo è la realtà o è solo un giro di giostra?” Altri si sono ricordati e vengono da noi per dirci: “Ehi! Non vi preoccupate, non abbiate paura, mai, perché questo è solo un giro di giostra.” E noi...uccidiamo quelle persone. “Fatelo tacere! Abbiamo investito un sacco in questo giro di giostra. Fatelo tacere! Guardate la mia fronte preoccupata. Guardate il mio grosso conto in banca, la mia famiglia. Questo deve essere reale!”...É solo un giro di giostra. Ma noi uccidiamo sempre quella brava gente che tenta di dircelo, l'avete mai notato? E lasciamo che i demoni si scatenino. Ma non ha importanza, perché… è solo un giro di giostra. E possiamo cambiare le cose in qualunque momento.
É soltanto una scelta. Niente sforzo, niente lavoro, niente occupazione, niente risparmi o denaro. Una scelta proprio ora… tra paura e amore.
Gli occhi della paura vogliono che voi mettiate serrature più grandi alla vostra porta, che compriate delle armi, che vi isoliate. Gli occhi dell'amore, invece, ci vedono tutti come una cosa sola.

Ecco cosa possiamo fare per cambiare il mondo, proprio adesso, in un giro di giostra migliore. Prendiamo tutti i soldi che spendiamo in armi e nella difesa ogni anno e spendiamoli invece in cibo, vestiti ed educazione per i poveri del mondo, e basterebbe a farlo molte volte, nessun essere umano escluso, e potremo esplorare lo spazio, insieme, per sempre, in pace."

sabato 24 novembre 2012

Gioia sempre nuova


Da questo libro il risveglio non è altro che un continuo riconoscimento,,,preso in questo fantastico blog,,,www.itisnotreal.net/

La relazione tra i sensi e la mente si rompe e i sensi cominciano a riconoscere che la
Consapevolezza neutra, quieta e gioiosa è sempre presente. I sensi allora preferiscono
restare là, immersi nella Consapevolezza, e iniziano a ignorare gli impulsi della mente.
Quando questo processo diventa più profondo, i sensi e i prana (shakti, l’energia vitale)
iniziano a fondersi l’uno nell’altro e da ciò emerge un  sesto senso  interiore che
possiamo chiamare intuizione.
È questo sesto senso che percepisce il Sé. I Maestri che dicono che il Sé non può
essere conosciuto non sbagliano, ovviamente, ma quel che essi intendono dire è che il
Sé non può essere conosciuto attraverso la conoscenza ordinaria dei cinque sensi, che
possono darci solo la conoscenza del mondo. Il Sé è percepito e conosciuto come
GIOIA SEMPRE NUOVA attraverso questo sesto senso intuitivo.
Rajiv Kapur

La nostra vita è una menzogna


giovedì 22 novembre 2012

Del ricoprirsi del Papalagi, dei suoi molti panni e stuoie


Il Papalagi è continuamente preoccupato di coprire ben bene la sua carne. «Il corpo e le sue membra sono carne, solo quello che sta sopra il collo è il vero uomo»; così dunque mi disse un bianco che godeva di grande prestigio ed era considerato molto saggio. Voleva dire che degna di considerazione è solo la parte dove hanno dimora lo spirito e tutti i buoni e i cattivi pensieri. La testa. Quella, e in caso estremo anche le mani, il bianco le lascia volentieri scoperte sebbene anche la testa e le mani altro non siano che carne e ossa. Chi lascia vedere la propria carne, non può più vantare alcun diritto di essere chiamato civile. Quando un giovane sposa una fanciulla, non sa mai se è stato imbrogliato, perché non ha mai visto il suo corpo.
La carne è peccato. Così dice il Papalagi. Poiché il suo spirito è grande grazie al suo pensiero. Il braccio che si leva per il lancio nella luce del sole, è una freccia del peccato Il petto su cui ondeggia l'onda del respiro, è la dimora del peccato... Le membra con le quali la vergine ci offre una danza sono peccaminose. E anche le membra che si toccano per fare la creatura a gioia della grande terra, sono peccato. Tutto è peccato ciò che è carne. In ogni tendine c'è un veleno, un subdolo veleno che passa da creatura a creatura. Chi anche solo guarda la carne, sugge il veleno, ne è ferito, è altrettanto riprovevole e perverso quanto colui che la mette in mostra. Così dunque dicono le sacre leggi morali dell'uomo bianco.
Anche per questo il corpo del Papalagi è ricoperto dalla testa ai piedi di panni, stuoie e pelli, in maniera così fitta e spessa che non un occhio umano vi può giungere, non un raggio di sole, così che il suo corpo diventa smorto, bianco e appassito come i fiori che crescono nel profondo della foresta vergine.
Lasciate che vi descriva, più ragionevoli fratelli delle molte isole, quale peso un solo Papalagi porta sul suo corpo. Prima di tutto, sotto ogni altra cosa, egli avvolge il suo corpo nudo in una pelle bianca, ottenuta con le fibre di una pianta, chiamata pelle di sopra. La si solleva e la si lascia ricadere dall'alto verso il basso, da sopra la testa, sul petto e sulle braccia, fino all'altezza dei fianchi. Sopra le gambe e le cosce e fino all'ombelico, tirata dal basso verso l'alto, viene la cosiddetta pelle di sotto. Entrambe sono poi ricoperte da una terza pelle, più spessa, intessuta con i peli di un animale, un quadrupede lanoso, che viene allevato appositamente a questo scopo. Questi sono i veri e propri panni e consistono per lo più di tre parti, una che copre il busto, l'altra l'addome e la terza le cosce e le gambe. Le tre parti sono tenute insieme da conchiglie e funi fabbricate con i succhi disseccati dell'albero della gomma, così che da ultimo sembrano fatte di un pezzo solo. Questi panni sono nella maggior parte dei casi di un colore grigio come la laguna nella stagione delle piogge. Non devono mai essere colorati. Tutt'al più quello di mezzo, e anche qui soltanto per gli uomini che amano far parlare di se e corrono molto dietro alle donne.
l piedi infine vengono avvolti in una pelle morbida e in una molto rigida. Quella morbida è per lo più elastica e si adatta facilmente al piede, al contrario di quella rigida. Anche questa è fatta con la pelle di un robustissimo animale, la quale viene lasciata a bagno nell'acqua, poi raschiata con un coltello, battuta e stesa al suolo fino a che si è completamente indurita. Con questa il Papalagi si costruisce poi una sorta di canoa dal bordo molto alto, grande giusto quanto basta per farvi entrare il piede. Queste barche da piedi vengono poi legate e allacciate con cordoni e ganci intorno alla caviglia, così che il piede resta chiuso in un rigido guscio, come il corpo di una lumaca di mare. Queste pelli da piedi il Papalagi se le porta addosso dal levar del sole fino al tramonto, con esse fa i suoi viaggi, danza e le porta anche quando fa caldo come dopo la pioggia tropicale.
Poiché tutto ciò è assai innaturale, come il bianco del resto ben comprende, e rende i piedi come morti, tanto che cominciano a puzzare, e poiché in effetti la maggiore parte dei piedi europei non sanno più afferrare una cosa o arrampicarsi su una palma, per tali ragioni il Papalagi cerca di nascondere la sua follia ricoprendo la pelle di questo animale, che al naturale sarebbe rossastra, con molto sudiciume, che poi rende lucido a furia di strofinare, così che gli occhi non possono sopportarne il luccichio e si volgono altrove.
Una volta, in Europa viveva un Papalagi che divenne famoso e dal quale andava molta gente, perché diceva loro: «Non è bene che portiate ai piedi pelli così strette e pesanti, andate a piedi nudi sotto il cielo, fintanto che la rugiada della notte copre i prati, e tutte le malattie si allontaneranno da voi». Quest'uomo era molto sano e saggio; ma tutti hanno sorriso di lui e lo hanno presto dimenticato.
Anche la donna porta come l'uomo molte stuoie e panni intorno al corpo e intorno alle gambe. La sua pelle è perciò tutta segnata da cicatrici e ferite a causa dei lacci. I seni sono vizzi e spenti e non danno più latte, per l'oppressione di una stuoia che lei si lega intorno al petto, dal collo fino al basso ventre, e anche sulla schiena, una stuoia indurita e irrigidita con ossa di pesce, filo di ferro e vari legacci. Perciò la maggior parte delle madri non possono più allattare i propri figli e devono dare loro il latte in un rotolo di vetro, chiuso sotto e munito al di sopra di un capezzolo finto. E non e neppure il proprio latte, quello che danno loro, ma il latte di brutti animali rossastri e cornuti ai quali viene tolto con la forza, premendolo fuori da quattro tappi che hanno sotto la pancia.
Per il resto i panni delle donne e delle fanciulle sono molto più sottili e leggeri di quelli degli uomini, e possono anche essere variopinti e luccicare tanto da essere visti da lontano. Inoltre lasciano anche spesso intravedere collo e braccia e più carne di quelli degli uomini. Tuttavia è considerata buona cosa che una fanciulla si copra molto e allora la gente dice di lei con compiacimento: «È casta», e ciò sta a significare che rispetta le leggi dei buoni costumi.
Perciò non ho mai capito perché in occasione delle grandi feste e dei banchetti le donne e le fanciulle possono lasciar scoperta molta più carne sul collo e sulle spalle, senza che ciò sia vergogna. Ma forse questo rappresenta appunto il pepe della festa, che in tali occasioni venga permesso ciò che non è consentito tutti i giorni.
Solo gli uomini tengono sempre ben coperti il collo e la schiena. Dal collo fino ai capezzoli, le signore portano ben disteso un pezzo di panno rigido, grande quanto una foglia di taro. Sopra di esso posa, legato intorno al collo, un cerchio anch'esso bianco e rigido dello stesso panno, e questo rigido anello egli lo cinge con una striscia di panno colorato, che annoda come la fune di una barca e poi trafigge con un chiodo d'oro o vi mette sopra una perla di vetro, e lascia che il tutto gli penzoli davanti come un'insegna. Molti Papalagi portano anche rigidi anelli di panno bianco ai polsi; mai però alle caviglie.
Quell'insegna bianca e gli anelli bianchi ai polsi sono di grande importanza. Un Papalagi non compare mai senza questo ornamento davanti a una donna. Cosa molto grave è quando il rigido anello è diventato nero e non porta più nessuno splendore di luce. Molte signore importanti cambiano perciò ogni giorno gli anelli bianchi e rigidi sia al collo, sia ai polsi.
Mentre la donna possiede numerosi panni colorati da festa, che custodisce in molte casse, collocate ritte in piedi, e si dà molto pensiero di quello che indossa oggi o domani, se deve essere lungo o corto, e parla sempre con molto amore degli ornamenti che ci deve mettere sopra, l'uomo ha di solito un unico abito da festa e non ne parla quasi mai. Questa è la cosiddetta giubba a coda di rondine, di panno nero come la notte, che in fondo alla schiena finisce a punta, come la coda di un pappagallo della foresta. Con questo abito da festa anche le mani devono avere una pelle bianca, che ricopre strettamente tutte le dita, tanto che il sangue ribolle e affluisce al cuore. Per tale ragione è talvolta anche consentito che uomini ragionevoli tengano queste pelli solo in mano o che le infilino dentro il panno, all'altezza del cuore.
Non appena un uomo o una donna lasciano la capanna per passare sulla strada, subito si avvolgono in un ulteriore panno, che è pesante o leggero secondo che brilli il sole o faccia freddo. Poi si coprono anche la testa, gli uomini con un vaso nero e rigido, arrotondato e vuoto all'interno, come il tetto di una casa delle Samoa; le donne invece con grandi canestri e ceste rovesciate sui quali annodano fiori che non sfioriscono mai, piume, strisce di panno, perle di vetro e altri ornamenti di ogni genere. Assomigliano agli ornamenti che hanno sul capo le vergini durante una danza di guerra, solo che questo è molto più bello e anche nella danza o nella tempesta non può cadere. Gli uomini sollevano questi vasi da testa a ogni incontro, in segno di saluto, mentre le donne piegano solo lievemente in avanti il peso che portano sul capo, come una barca mal caricata.
Solo la notte, quando il Papalagi brama la sua stuoia, egli si toglie di dosso tutti quei panni, ma subito se ne infila un altro, un pezzo unico aperto sui piedi, che lascia scoperti. Anche le donne e le fanciulle portano questo panno da notte, per lo più riccamente adorno intorno al collo, sebbene di questo si veda ben poco. Non appena il Papalagi si è steso sulla sua stuoia, subito si ricopre dalla testa ai piedi con le piume strappate dalla pancia di un grande uccello e rinchiuse in un grande telo perché non possano disperdersi e volare via. Queste piume inducono il corpo a sudare e il Papalagi così pensa di essere steso al sole, anche quando non lo è. Perché, in realtà, del vero sole il Papalagi non si interessa molto.
È ora ben chiaro che, con tutte queste cose addosso, il corpo del Papalagi diventa bianco e smorto, senza il colore della gioia. Ma lui ama fare così. In effetti le donne, specialmente le fanciulle, sono preoccupate di proteggere la pelle, perché non si arrossi nella grande luce, e a loro difesa, non appena si espongono al sole, si aprono un tetto sopra la testa. Come se il pallido colore della luna fosse loro più gradito del colore del sole. Ma al Papalagi piace farsi in tutte le cose una saggezza e una legge secondo il suo pensiero. Poiché il suo naso è appuntito come il dente di un pescecane, lo trova bello; e il nostro, che è sempre tondo e morbido, lo trova brutto, sgraziato, mentre noi diciamo esattamente il contrario.
Essendo i corpi delle donne e delle fanciulle così accuratamente ricoperti, gli uomini e i giovanetti provano un intenso desiderio di vedere la loro carne, come è naturale. Notte e giorno ci pensano e parlano molto delle forme delle donne e delle fanciulle, e sempre in modo che ciò che è bello e naturale appaia un grande peccato, come qualcosa che può essere visto solo nell'ombra più fonda. Se lasciassero vedere la carne più apertamente, potrebbero dedicare i loro pensieri ad altre cose, e i loro occhi non si storcerebbero e le loro bocche non pronuncerebbero parole vogliose ogni volta che incontrano una fanciulla.
Ma la carne è peccato, è di demonio. C'è pensiero più stolto, cari fratelli? Se si dovesse credere alla parola del bianco, si dovrebbe con lui desiderare piuttosto che la nostra carne fosse rigida come lava e priva di quel dolce calore che viene da dentro. Ma noi vogliamo ancora rallegrarci della nostra carne che può parlare con il sole, di poter muovere le gambe come il cavallo selvatico perché nessun panno le lega e nessuna pelle appesantisce i piedi, di non essere costretti a fare attenzione perché il nostro copricapo non ci cada dalla testa. Godiamoci la gioia che ci dà la vergine che è bella nel corpo e mostra le sue membra al sole e alla luce della luna. Stolto, cieco e senza il senso della vera gioia è il bianco che deve tanto ricoprirsi per essere senza vergogna.

mercoledì 21 novembre 2012

Le molte cose fanno povero il Papalagi

Discorso di un capo polinesiano,su noi cosiddetti civili,chiamati Papalagi

E anche in questo riconoscerete il Papalagi, perché tenta di convincerci che noi siamo poveri e miserevoli e abbiamo bisogno di molto aiuto e compassione perché non possediamo le cose.
Lasciate che vi dica, miei cari fratelli delle molte isole, che cos'è una cosa. La noce di cocco è una cosa, il panno, la conchiglia, lo scacciamosche, l'anello che porti al dito, la ciotola in cui mangi, gli ornamenti che porti in capo. Tutte queste sono cose. Ma ci sono due generi diversi di cose. Ci sono le cose fatte dal Grande Spirito, senza che noi lo vediamo, e che a noi uomini non costano né denaro, né fatica alcuna, come la noce di cocco, appunto, la conchiglia, la banana; e ci sono cose fatte dagli uomini, che costano lavoro e fatica, come gli anelli, la ciotola o lo scacciamosche. Il signore intende quindi le cose che egli può fare con le sue stesse mani, le cose dell'uomo, e sono queste che ci mancano; poiché non può certo riferirsi alle cose del Grande Spirito. Gettate intorno lo sguardo, fino all'orizzonte, dove l'estremità della terra sostiene l'immensa volta azzurra. Tutto è pieno di grandi cose: la foresta con le sue colombe selvatiche, i colibrì e i pappagalli; la laguna con i suoi frutti, le conchiglie, le aragoste e gli altri animali d'acqua; la spiaggia con il suo volto chiaro e la morbida pelliccia della sua sabbia; la grande acqua, che può mostrarsi irata come un guerriero o sorridere dolcemente come una vergine del villaggio; la grande volta azzurra, che si trasforma a ogni ora del giorno e porta grandi fiori che ci danno luce d'oro e d'argento. Perché dovremmo essere tanto stolti da aggiungere a queste altre cose, da mettere cose dell'uomo accanto a quelle sublimi del Grande Spirito? Non potremmo mai comunque uguagliarlo, poiché il nostro spirito è troppo piccolo e debole di fronte alla potenza del Grande Spirito; e anche la nostra mano è troppo debole in confronto alla sua, grande e possente. Tutto ciò che possiamo fare è soltanto poca cosa e non vale la pena di parlarne. Possiamo rendere più lungo il nostro braccio per mezzo di una clava, possiamo allargare la nostra mano per mezzo di una ciotola di legno, ma non c'è mai stato un samoano e neppure un Papalagi che abbia fatto una palma o una radice di kava.
Naturalmente il Papalagi crede di poter fare queste cose, crede di essere forte come il Grande Spirito. E mille e mille mani non fanno altro che preparare cose, dal levarsi al cadere del sole. Cose dell'uomo, di cui non conosciamo lo scopo, di cui non vediamo la bellezza. E il Papalagi pensa sempre nuove cose, continuamente. Le sue mani tremano di febbre, il suo volto diventa grigio come la cenere e la schiena gli s'incurva; ma lui brilla di gioia quando riesce a costruire una cosa nuova. E subito tutti vogliono avere la cosa nuova, e la ammirano, si mettono davanti a essa e la cantano nella loro lingua.
O miei fratelli, se voi voleste credermi: io sono riuscito a entrare nel pensiero del Papalagi e ho visto la sua volontà, come s'egli fosse illuminato dal sole di mezzogiorno. Poiché là dove egli arriva, distrugge le cose del Grande Spirito, e vuole poi riportare in vita con il proprio potere ciò che uccide, e con ciò far credere a se stesso di essere lui il Grande Spirito perché sa fare tante cose.
Fratelli, pensate se fra un'ora venisse la grande tempesta e sradicasse la foresta e portasse via le montagne con tutti gli alberi e tutte le foglie e trascinasse via con sé tutte le conchiglie e gli animali della laguna e non ci fosse più neppure un fiore di ibisco con cui le nostre fanciulle potessero adornarsi i capelli. Se tutto, tutto ciò che vediamo scomparisse e non restasse altro che sabbia, e la terra somigliasse a una nuda mano tesa o a una collina su cui è scivolata la lava incandescente, come piangeremmo sulle palme, sulle conchiglie, sulla foresta, su tutto. Là dove si trovano le molte capanne del Papalagi, nei luoghi ch'egli chiama città, là però la terra è nuda come una mano tesa, e per questo il Papalagi si smarrisce nella follia e gioca a fare il Grande Spirito: per dimenticare ciò che non possiede. Poiché egli é così povero e la sua terra così triste, afferra le cose, le raccoglie come il pazzo raccoglie le foglie secche e con esse riempie la sua capanna. Per questo però ci invidia e vorrebbe che noi diventassimo poveri come lui.
Grande povertà è quando l'uomo ha bisogno di tante cose: perché così egli dimostra di essere povero di cose del Grande Spirito. Il Papalagi è povero perché desidera tanto ardentemente le cose. Non può vivere senza di esse. Quando con il dorso di una tartaruga si costruisce un arnese per lisciarsi i capelli, quando vi ha messo dell'olio, fa ancora una pelle per l'utensile, una piccola cassa per la pelle e una cassa più grande per quella più piccola. Mette tutto in pelli e in casse. Ci sono casse per panni inferiori e superiori, per panni da lavare, panni da bocca e altri panni, casse per le pelli da mani e per le pelli da piedi, per il metallo rotondo e per la carta pesante, per le provviste di cibo e per il Libro Sacro, per tutto e per ogni cosa. Di tutte le cose ne fa tante, quando una sola basterebbe. Vai in una cucina europea e vedi moltissime ciotole per il cibo e altri strumenti per cucinare che non vengono mai usati. E per ogni cibo c'è una diversa ciotola: una per l'acqua diversa da quella per la kava europea, una per la noce di cocco diversa da quella per la colomba.
Una capanna europea ha tante cose, che se anche tutti gli uomini di un villaggio delle Samoa se ne caricassero completamente le mani e le braccia non basterebbero a portarle tutte. In una sola capanna ci sono un tal numero di cose, che tanti capi bianchi hanno bisogno di molti uomini e donne che non facciano altro che mettere tutte queste cose al loro posto e ripulirle della sabbia. E persino la più nobile vergine consuma molto del suo tempo a contare le molte cose, a sistemarle e a pulirle.
Fratelli, voi sapete che io non mento e vi dico tutto come io in verità ho veduto, senza nulla togliere o aggiungere. Così, credetemi, in Europa ci sono persone che si puntano la canna da fuoco alla fronte e si uccidono perché preferiscono morire piuttosto che vivere senza cose. Poiché il Papalagi inebria in mille maniere il suo spirito e così si convince di non poter vivere senza le cose, come nessun uomo può vivere senza cibo.
Per questo non ho mai trovato in Europa una capanna dove potessi stendermi bene sulla mia stuoia senza che qualcosa urtasse le mie membra quando mi allungavo. Tutte le cose mandavano lampi o gridavano forte con la bocca del loro colore, così che non potevo chiudere gli occhi. Mai riuscii a trovare un giusto riposo e mai provai maggior nostalgia per la mia capanna delle Samoa, nella quale non ci sono cose, se non la mia stuoia e il rotolo per poggiare la testa, e dove nulla arriva all'infuori del dolce aliseo che viene dal mare.
Chi possiede poche cose si considera povero e ne soffre. Non c'è Papalagi che canti e abbia uno sguardo lieto quando non ha nulla all'infuori della sua stuoia e della sua ciotola, come accade a ciascuno di noi. Gli uomini e le donne del mondo bianco piangerebbero di malinconia nelle nostre capanne, si affretterebbero a correre nella foresta per prendere legno e cercare il guscio della tartaruga, vetro, filo di ferro o pietre colorate o molte altre cose ancora, e continuerebbero da mattina a sera a tenere in moto le loro mani, fino a quando la loro casa delle Samoa si fosse riempita di cose grandi e piccole. Tutte cose che facilmente si rompono, che ogni piccolo fuoco e ogni pioggia tropicale possono distruggere e spazzar via, e che devono perciò essere continuamente rifatte.
Quanto più un uomo è un vero europeo, tanto maggiore è il numero delle cose di cui ha bisogno. Per questo le mani del Papalagi non stanno mai ferme, non riposano mai: per il gran fare le cose. Per questo i volti dei bianchi sono spesso così stanchi e tristi, e per questo pochissimi fra di loro arrivano a vedere le cose del Grande Spirito, a giocare sulla piazza del villaggio, a dire e cantare liete canzoni o, nei giorni di sole, a danzare nella luce e a rallegrarsi come a noi tutti è dato di fare. Loro devono fare cose. Devono custodire le loro cose. Le cose stanno loro addosso e strisciano loro intorno come le formichine della sabbia. Compiono con gelido cuore qualsiasi delitto, per ottenere le cose. Si fanno la guerra fra di loro, non per l'onore dell'individuo, o per misurare le loro vere forze, ma solo per amore delle cose.
Tuttavia, tutti loro sanno la grande povertà della loro vita, altrimenti non ci sarebbero tanti Papalagi che godono di grande onore perché passano tutta la loro vita a intingere ciuffi di peli in succhi di ogni colore, e con essi gettano belle immagini su bianche stuoie. Scrivono così tutte le belle cose di Dio, tanto variopinte e liete quanto loro riesce di fare. Con la terra molle danno forma a creature senza panni, fanciulle con i bei movimenti liberi di una vergine del villaggio Matautu, oppure a figure maschili che levano la clava, che tendono l'arco e spiano nella foresta la colomba selvatica. Creature di argilla alle quali il Papalagi costruisce intorno capanne a festa, dove la gente arriva da lontano per contemplarle e godere della loro bellezza e santità. Stanno davanti a esse avvolti fittamente nei loro molti panni e rabbrividiscono. Io ho visto il Papalagi piangere di gioia davanti a tanta bellezza, che lui stesso ha perduto.
Ora gli uomini bianchi vorrebbero portare a noi i loro tesori, perché anche noi diventiamo ricchi delle loro cose. Ma queste cose non sono che frecce avvelenate, di cui si muore quando colpiscono il petto. «Dobbiamo creare loro dei bisogni», ho udito dire da un uomo bianco che conosce bene la nostra terra; e bisogni vuol dire cose. «Allora diventeranno desiderosi di lavorare», diceva ancora quell'uomo sapiente. E intendeva dire che dovremmo impiegare anche noi la forza delle nostre mani per fare le cose. Cose per noi, ma in primo luogo per il Papalagi. Anche noi dobbiamo essere stanchi e grigi e curvi.
Fratelli delle molte isole, dobbiamo vegliare e stare all'erta, perché le parole del Papalagi sembrano dolci banane, ma sono piene di lance segrete che vogliono uccidere in noi la luce e la gioia. Non dimentichiamo mai che a noi occorre ben poco, all'infuori delle cose del Grande Spirito. Egli ci ha dato gli occhi per vedere le sue cose. E ci vuole più di una vita per vederle tutte. E non c'è mai stata menzogna più grande sulle labbra dell'uomo bianco di questa: che le cose del Grande Spirito non sono di utilità mentre le sue sarebbero molto più utili. Le sue cose sono così grandi in numero, che brillano e scintillano, e cercano in mille modi di conquistarci; non hanno però mai fatto un Papalagi più bello nel corpo, né i suoi occhi più brillanti o i suoi sensi più forti. Quindi anche le sue cose non servono a nulla, e dunque ciò che egli dice e vuol spingerci a fare appartiene al cattivo spirito e il suo pensiero è imbevuto di veleno

martedì 20 novembre 2012

Essenza del tantra

La conoscenza è sempre conoscenza di questo e di quello,ma non la comprensione.La conoscenza è conoscenza della dualita.Un uomo buono conosce la bonta,un uomo malvagio conosce la malvagita,tutti e due sono esseri frammentari,sono dimezzati.La bonta dell"uomo buono è povera,manca della comprensione profonda contenuta nella malvagita;e la malvagita dell"uomo malvagio è povera,non conosce la ricchezza della bonta.La vita è tutte e due insieme.Chi comprende veramente non è ne buono, ne  cattivo,comprende tutte e due le cose,nel comprenderle le trascende.Il Saggio non è ne buone ne cattivo,è impossibile definirlo per mezzo di qualsiasi categoria,è impossibile incasellarlo.Il saggio è elusivo inafferabile.Qualsiasi cosa,tu dica di lui,è solo meta della verita.I suoi seguaci ed amici,lo considerano Dio,perche ne vedono solo la parte buona,i suoi nemici lo considerano il diavolo,perchè ne vedono solo la parte cattiva.Ma chi lo conosce sa che non è ne l"una ne l"altra cosa,oppure è tutte e due insieme.Sono due modi di dire la stessa cosa.Essendo le due cose insieme,buono e cattivo,non si è ne l"una ne l"altra,si elidono a vicenda,si negano a vicenda,e lasciano uno spazio VUOTO.
Questo concetto è difficile da afferarre per la mente occidentale,perchè la mente occidentale ha tracciato una linea di demarcazione assoluta tra Dio e Diavolo.Tutto il bene appartiene a Dio e tutto il male al diavolo,le loro rispettive sfere d"influenza sono rigidamente separate,paradiso ed inferno non s"intersecano.Perciò i santi cristiani fanno una figura un po meschina ,accanto ai saggi tantrici.Sono buoni ma SEMPLICIOTTI,non conoscono l"altro lato della vita.E perciò ne hanno paura!Pregano costantemente perche Dio li liberi dal male.Il male si annida sempre dietro l"angolo.sono riusciti ad evitarlo,ma quando si evita qualcosa,lo si ha continuamente presente..
Un Tilopa non ignora la paura,e non ha bisogno d"invocare la protezione divina,è gia protetto.In cosa consiste la sua protezione? Nella comprensione.

MALE NON FARE;;;PAURA NON AVERE

Passaggio del libro Tantra la comprensione suprema, di OSHO,poco dopo parla di Tilopa che mangia nel teschio.AHAHAH

lunedì 19 novembre 2012

'ITALIA DEL GOVERNO TECNICO DI MR MONTI E FINE DELLA NOSTRA SOVRANITA' NAZIONALE

ItaliaDI FEDERICO DEL CORTIVO
europeanphoenix.it

Intervista ad Attilio Folliero

Prima di rispondere alle domande, mi permetto una premessa. Io vivo lontano dall’Italia da dieci anni; ovviamente, ho sempre seguito e continuo a seguire le vicende italiane attraverso i grandi media: i telegiornali “aggiustati”, i programmi come “Porta a Porta”, i grandi quotidiani... tutti interessati a mostrare sempre e solo una parte “della storia”. Recentemente, per esempio c’è stata a Teheran l’Assemblea dei Paesi non allineati, che praticamente in Italia è passata sottosilenzio, con poca informazione e quella poca passata era tutto meno che imparziale ed obiettiva... “I «non allineati» a Teheran fiera d'odio per l'Occidente”, per dirla con il titolo di un noto giornale nazionale italiano; non c’è nessun odio verso l’occidente da parte dei Paesi non allineati, ma questa è l’informazione che è costretto a leggere l’italiano medio.


Nell’antica Roma, quando stava per cadere l’impero, c’erano persone che vivevano come se niente stesse passando, continuando a fare banchetti ed orgie come al tempo del massimo splendore dell’impero... vennero travolti senza rendersi conto di quello che gli stava succedendo! La situazione italiana (e dell’occidente, dell’Europa e degli Stati Uniti) di oggi è praticamente la stessa che si viveva alla caduta dell’impero romano: molti continuano a vivere senza rendersi conto di quello che gli sta per accadere. I politici nostrani (tutti) litigano fra di loro sul sesso degli angeli, però la quasi totalità di loro guarda ancora estasiata agli USA ed alla sua politica neoliberista e guerrafondaia, come se gli USA fossero ancora la superpotenza uscita vincitrice della seconda guerra mondiale; questi politici non si rendono conto che gli USA sono sul bordo del tracollo, più o meno imminente, che condurrà alla fine dell’Unione. Fino a quando, ad esempio, il governo USA potrà sostenere un deficit giornaliero di oltre 4 miliardi di dollari? La Federal reserve, il banco centrale USA, recentemente ha deciso di comprare al Tesoro titoli di stato per 40 miliardi di dollari al mese, ossia stamperà ogni mese 40 miliardi di dollari! Senza questa misura, il ministro delle finanze Usa avrebbe dovuto annunciare al mondo che gli USA non possono pagare i debiti! Ma per quanto tempo potranno andare avanti stampando dollari? Che succederà al dollaro ed agli USA il giorno, ormai non tanto lontano, in cui il Ministro delle Finanze USA sarà costretto ad annunciare che non può pagare il debito? Queste sono le domande a cui dovrebbero rispondere i politici nostrani che guardano al mito americano!

Questi stessi politici, che litigano tra di loro sul sesso degli angeli, tutti, indifferentemente, guardano alla Unione Europea e pensano che la Germania, la Francia, le loro banche, il loro modello sia il “non plus ultra” ed ignorano totalmente che il debito del Deutsche Bank, ad esempio, secondo i dati dell’ultimo bilancio trimestrale pubblicato (30/06/2012) è 1.579 miliardi di Euro e quello del BNP Paribas è 1.344 miliardi, praticamente il debito di cadauna delle principali banche di Germania e Francia equivale al PIL italiano! Queste sarebbero le locomotive della Unione Europea a cui tendono lo sguardo i politici italiani.

Alla parzialità dell’informazione dei media, va aggiunto il provincialismo ed il limite linguistico che impedisce ai politici ed in generale all’italiano medio di guardare oltre il proprio orizzonte od oltre l’orizzonte rappresentato da USA e Regno Unito, ossia CNN e BBC. Sicuramente molti italiani parlano l’inglese, guardano e leggono media in inglese; il mondo, però sta cambiando: quanti politici e quanti italiani guardano, ad esempio i telegiornali della Russia, della Cina, dell’Iran o dell’America Latina? L’italiano medio si conforma con quello che dicono i grandi media ufficiali italiani e stranieri di USA, Regno Unito e Francia; tutto il resto è ignorato e questa “ignoranza del mondo” traspare evidente nei commenti dei soliti politici che si alternano nei salotti di trasmissioni come “Porta a Porta” e simili. Il precedente ministro della Difesa italiana, quando in merito alla mancata estradizione del “terrorista” Battisti da parte del Brasile parlò di questo paese come di una repubblica delle banane senza rendersi conto del ruolo che svolge oggi il Brasile a livello mondiale. I media di tutto il mondo hanno ripetutamente passato l’opinione di questo ministro, secondo cui in pratica si poteva fare pressione sul Brasile rispendendo a casa i giocatori che militano nel campionato italiano, come se l’economia del Brasile dipendesse solamente da questi introiti! Cotanta saggezza di ministro, con la sua limitata conoscenza della realtà geopolitica mondiale riuscì a trasformare lui stesso e l’Italia in una barzelletta!

Quanti italiani si conformano con quello che riportano i media ufficiali, in merito agli avvenimenti della Siria, o a quanto successo in Libia lo scorso anno? Quanti italiani sono veramente al corrente della situazione economica europea, di quello che passa in Grecia, in Spagna, in Italia? Quanti italiani (ed europei) sono coscienti del Trattato di Lisbona? Molti avranno letto in questi giorni del Meccanismo Europeo di Stabilità, con il quale si introduce la possibilità di aiuti agli Stati in difficoltà; qual è il vero fine di questo provvedimento? Fino ad oggi, però, in base all’articolo 123 del Trattato di Lisbona era proibito qualsiasi tipo di aiuto diretto agli Stati. Il BCE presta soldi alle banche private al tasso di interesse di riferimento (oggi 0,75%) e le banche private prestano soldi agli Stati, comprando titoli di stato, per esempio alla Grecia ad un tasso di interesse del 20% ed oltre; all’Italia stanno comprando, oggi, titoli ad un tasso di circa il 6%. Un meccanismo studiato ad hoc per favorire le banche private, le grandi multinazionali del credito. Quanti italiani, quanti europei sono coscienti di questo meccanismo che consente di rubare impunemente? Molti credono che la Banca d’Italia, o la Banca Centrale Europea, appartenga allo stato italiano o alla Unione Europea ed invece sono organismi privati, SPA, esattamente come la Fininvest o la FIAT con alcune limitazioni e controlli pubblici exLegge 262 del 28 dicembre 2005 per dare la parvenza di essere qualcosa di differente! Il BCE appartiene alle varie banche centrali s.p.a., per cui è la stessa cosa.

Oggi si è arrivati al Meccanismo Europeo di Stabilità, di cui parleremo in seguito. Questa è l’Europa dei banchieri.

In Italia, in Europa si parla della lotta all’evasione fiscale, qualche volta si è perfino parlato dei paradisi fiscali e sul tema c’è stato anche un vertice del G20, ma quanti sono coscienti che si tratta solo di fumo nell’occhio, di un inconcludente bla bla bla? Fra la Francia ed il Regno Unito, nel Canale della Manica, nel cuore dell’Europa, esistono delle isole inglesi, che in realtà non fanno parte del Regno Unito e neppure della Unione Europea (Sic! Come se un pezzo di territorio italiano, ad esempio le isole Tremiti, pur facendo parte del territorio dello stato, ai fini giuridici non lo fosse, non rientrando neppure nella Unione Europea e venisse utilizzato come paradiso fiscale).

Tali isole (Jersey, Guernsey) dipendono direttamente dalla corona britannica; queste isole sono i principali paradisi fiscali del mondo dove i riccaccioni ed i furbi di tutta Europa e di tutto il mondo nascondono il loro denaro, lecitamente o illecitamente ottenuto, sottraendolo alle imposte. Sempre più spesso nei vertici europei si sente parlare di lotta all’evasione fiscale, ma i vari Monti non fanno altro che prendere in giro gli ignari italiani ed europei. I grandi media italiani, la Rai, Mediaset, e tutti gli altri, televisione e stampa, siano di destra, di centro o di sinistra, si affannano a parlare della lotta all’evasione, ma quante volte hanno fatto il nome di questi pezzi di terra nel cuore dell’Europa? Questa è la realtà informativa italiana.

Premesso, dunque della realtà informativa italiana, parziale e manipolata che è costretta a subire l’Italiano medio ed ovviamente europeo, passo a rispondere con molto piacere alle domande riguardanti la realtà politica ed economica dell’Italia, osservata dal mio punto di vista. Oltre all’analisi della realtà italiana, mi permetto di parlare di quelle che dovrebbero essere le soluzioni da adottare; credo sia importante non parlare sempre e solo dei problemi, ma sia necessario anche offrire soluzioni.

domenica 18 novembre 2012

Dipende da che punto guardi il mondo



Questo semplice gioco di prestigio,mi da spunto per queste riflessioni.
I nostri sensi c"ingannano,il nostro vedere è illusorio,bisogna OSSERVARE A 360 GRADI.
Ma non è solamente il vedere che è illusorio,ma anche le nostre CONVINZIONI,leggere per esempio lo stesso giornale,interessarsi solo della propra religione,ecc ecc.
La realta va sempre osservata,senza pregiudizi,perché lo stesso pregiudizio,il PARTICOLARE PUNTO DI OSSERVAZIONE,può essere sbagliato.
 Per comprendere questo trucco ,della moneta,bisogna avere il giusto punto,per comprendere il mondo,bisogna avere il giusto punto.
Se da piccolo ti hanno detto che DIO a creato il mondo,non capirai mai il mondo,perché parti dal punto di vista sbagliato.
Vuoi comprendere il mondo,parti da quest"altro punto di vista,e tutti i segreti ti si riveleranno. 
TU HAI CREATO IL MONDO
Questa è la mia religione,ma quasi tutte,non partono da questo punto di vista,,chissa perchè,ahahahah
Sembra follia ,ma ripeto partendo da questo punto, visto che è l"unico punto CERTO,se lo approfondirai,ti accorgerai,che tutto è misterioso INCERTO,solo tu SEI CERTO,e ti potrai divertire a scoprire,gli innumerevoli trucchi della vita.
Perchè è CERTO,be qui non c"è da dire spiegazioni,puoi spiegare perchè sei vivo ,perchè vivi,non lo puoi spiegare ma è CERTO.Il mondo,esiste dalla tua entrata in scena,PRIMA FREGATENE,esisteva un mondo prima,non sono cosi scemo,LO SO BENISSIMO che esisteva,ma per comprenderlo ,lo puoi COMPRENDERE SOLO ORA
Esisti solo per questo,per svelare,gli innumerevoli illusionisti,tu stesso sei un illusionista,ma ti fanno credere che sei solo un pupazzo,manovrato da chi ti a fatto credere di essere un pupazzo.
Dio ,credere in Dio,è stato il burattinaio,ha importi questa VISIONE,sei un pupazzo,e chi ti ha imposto questo, ti manovra a suo piacimento.


venerdì 16 novembre 2012

Malanga Corrado,un grandissimo italiano

Dal sito di Corrado Malanga

Corrado Malanga nasce a La Spezia nel 1951. Dal 1983 è ricercatore presso la cattedra di Chimica organica del Dipartimento di Chimica eChimica Industriale nella Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Pisa, e autore di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Parallelamente, s’interessa alle teorie sugli UFO e collabora con il Centro Ufologico Nazionale (CUN), fino a diventare responsabile del comitato tecnico-scientifico di questa organizzazione. Una serie di dissensi, in particolare (ma non solo) sulla valutazione del fenomeno delle abduzioni aliene, porta Malanga a lasciare il CUN nel 2000. Successivamente, le teorie di Malanga influenzano il Gruppo Stargate Toscana e altri Gruppi Stargate nati anche in altre regioni italiane – in particolare in Friuli, in Lombardia e nel Lazio – e che nel 2008 si riuniscono nel C.S.I. - Coordinamento Stargate Italiani. Dal 1° dicembre 2009 Malanga non fa però più formalmente parte dei Gruppi Stargate e del C.S.I., i cui siti ospitano suoi testi precedenti a tale data ma anche di altri ricercatori, così che oggi non è più corretto dire che questi gruppi e movimenti "rappresentino" Malanga. La notevole affluenza alle conferenze di Malanga testimonia l’esistenza di un vero e proprio movimento, che appare in crescita, e che continua mediante numerosi siti internet, blog e forum in molte lingue del mondo che divulgano le scoperte di Corrado Malanga.

giovedì 15 novembre 2012

Un commento significativo da l blog di Beppe Grillo


La peggior dittatura e´come la peggior prigione, la prigione senza sbarre e la dittatura che non si vede.
Noi non abbiamo un dittatore che ci comanda, ma due poteri occulti che pianificano il nostro futuro, due forze enormi, perche´invisibili.
Una e´la Finanza e l´altra sono le multinazionali.
Una e´ben rappresentata da Monti, che e´il suo umile servitore e l´ altra e´Marchionne che lavora per fare gli interessi della Fiat.
Queste forze esistono da lungo tempo, ma noi non ce ne siamo accorti, anzi ne abiamo condiviso inconsapevolmente i crimini.
Ogn volta che abbiamo comperato un prodotto made in China o in qualche paese del terzo mondo, abbiamo alimentato da un lato lo sfruttamento esasperato di materie prime e dall´altro lo sfruttamento di esseri umani, considerati alla stregua di materie prime.
Il risultato e´un pianeta sfruttato oltre ogni limite e un´umanita´ridotta in schiavitu´, al sevizio del profitto delle multinazionali, della finanza e ANCHE dei politici che si sono adattati a permettere questo ignobile sfruttamento.
ADESSO noi ci svegliamo, perche´e´arrivato il nostro turno.
Dopo aver seccato tutti i giacimenti energetici stanno cercando di trivellare, rovinare il nostro territorio per sfruttare quel poco che rimane.
Lo stesso avverra´con gli individui.
E coloro che avrebbero dovuto denunciare lo scempio (i giornalisti) o fermarlo (i politici) sono stati comperati con quattro soldi e zittiti, rendendoli complici di questo crimine senza fine.
Questi individui vanno fermati AD OGNI COSTO perche´non hanno diritto di esistere.
Non solo sono parassiti, ma sono sanguisughe che distruggono e uccidono tutto quello che possono.
Lo dobbiamo fare per noi, per i nostri figli e per l´umanita´.
Dobbiamo, nel nostro piccolo, denunciare i loro misfatti, dobbiamo sostituire i politici servi con politici consapevoli, i giornalisti prostitute con giornalisti veri.
Lo dobbiamo fare per dare un senso alla nostra esistenza.
Patrizia B. 15.11.12 11:15| 

mercoledì 14 novembre 2012

Nuove frontiere David Icke


MEGAEVENTO DI DAVID ICKE
ALLO STADIO  WEMBLEY
DI LONDRA:
UNIVERSO ELETTRICO.
ANCHE NOI, QUINDI
data pubblicazione: 2012-11-02 da thelivingspirits.net

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SEGNALA AD UN AMICO VERSIONE PER LA STAMPA

Il 27 ottobre 2012, David Icke ha presentato un suo epico show allo stadio Wembley di Londra. (chi fosse interessato a vedere tutto l’evento – 10 ore-  qui: http://www.davidicke.com/wembley/, si acquista la visione in streaming per ca 20 euro, accessibile fino al 26 novembre).
Ad ora, mentre sto scrivendo questo articolo, non ho visto ancora tutto il filmato, perché prendendo nota  e traducendo al contempo alcune parti, mi serve piu’ tempo.Quindi la traduzione (di una fonte originale parlata e non scritta) che seguirà a questa mia prefazione è solo relativa all’inizio del suo lungo discorso.
Icke ha tenuto impegnato il folto pubblico di Wembley, toccando i molti aspetti della “cospirazione” contro la razza umana, cosa che appare ormai evidente a sempre piu’ persone sul pianeta. Cresce infatti la schiera di coloro che stanno capendo e vedendo, anche se nel nostro piccolo - soprattutto italico paesaggio, aggiungerei - guardandoci intorno in condominio, in ufficio, tra gli “amici” e in famiglia … cosi non ci parrebbe.
Ma , tra gli altri, Icke che gira in tutto il mondo da decenni ed è a contatto con moltissime persone, lo riafferma e nonostante il silenzio  della “ufficialità”: sempre piu’ persone si stanno svegliando.  
Si, è altrettanto vero che ci sono ancora molti ignari (coloro che non sanno, ovvero non hanno la informazione)  o increduli (coloro che non vogliono crederci perchè i dogmi instillati dal “sistema” di qualsiasi colore esso sia, sono piu’ forti e rassicuranti del risveglio) o addirittura “disinformatori” che ridicolizzano e prendono per matti coloro che parlano di cospirazione mondiale e attacco al genere umano… ma grazie anche ad internet, si nota che sul pianeta c’è un risveglio crescente tra le persone .

Per essere “dentro questo risveglio”, per aprire gli occhi, non dobbiamo preoccuparci della fantomatica “
massa critica
”, altra bufala a mio avviso.
L’ “attacco” alla “razza umana” (non già solo ad “una nazione o cultura, perché la scala è appunto globale) avviene su piu’ fronti e - Icke ricorda- con il beneplacito della informazione “mainstream” (ufficiale), che non osa svelarla, se non in rarissimi casi, come per esempio in questo:http://cafedehumanite.blogspot.it/search?q=giornalista+cnn, che ha per protagonista una coraggiosa giornalista della CNN.

martedì 13 novembre 2012

E quando in TV il discorso si fa scomodo... viene interrotto



Da www.nocensura.com

Riceviamo e pubblichiamo


Salve,
restando in tema di censura ieri per caso stavo guardando "alle falde del kilimangiaro" di Licia Colò. Aveva in studio un ospite, un musicista proveniente dall'Ecuador, che ad un certo punto ha cominciato a raccontare la situazione del suo paese...alquanto curioso è stato il momento in cui l'ospite ha cominciato a dire (in diretta) che la situazione in Ecuador sta migliorando adesso che gli USA gli hanno voltato le spalle: la conduttrice ha provato anche a interromperlo quando ha cominciato a dire cose scomode (dato che i nostri
giornali occidentalizzati hanno sempre voluto farci credere che l'Ecuador è una sorta di dittatura ribelle al sistema occidentale perchè ribelle alla sottomissione da parte degli Stati Uniti e quindi ONU) ma per sua sfortuna non ci è riuscita! Vi ho appunto scritto nella speranza che pubblichiate una pagina con tanto di video e vostra opinione. Buon lavoro e grazie!

Nicolò



Ciao Nico, grazie per la segnalazione.
Classico, quando gli argomenti diventano scomodi, il conduttore televisivo cerca di cambiare discorso, anche bruscamente, oppure è il momento dello spot pubblicitario. Degno di nota come è stato interrotto Alfonso Luigi Marra quando ha iniziato a parlare della morte di Aldo Moro e Kennedy, alla fine di questo video, con tanto di going e persone che irrompono sulla scena...

Spettacolare anche questo servizio della TV francese "France 24" dove il corrispondente illustra senza peli sulla lingua tutte le incongruenze relative agli eventi del tragico 11 Settembre 2001, e parla persino del fatto che la CIA traffica sostanze stupefacenti e che la produzione di oppio è aumentata da dopo la guerra. La giornalista chiude il servizio specificando come le opinioni espresse da chi interviene non sono necessariamente quelle di France 24...

Staff nocensura.com

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L’umanità è prevedibile? Ossia, può una intera genie essere veicolata ed ammansita proprio come si fa con una gregge di pecorelle? 

La risposta giunge dall’Analogia Frattale, ma è solo per coloro che la sannoaccogliere:

se è possibile addomesticare intere razze animali, allora è possibile che ciò avvenga, contemporaneamente, anche alla razza umana. La cosa difficile da capire è chi sia il ‘pastore’ dell’umanità.

Questo dato di fatto, apparentemente mancante, fa supporre agli individui di essere i dominatori di questo Pianeta e i protagonisti della corsa allo Spazio e, dunque, della colonizzazione dello Spazio. 

L’Ego è l’impronta-ombra della scintilla divina, contenuta all’interno di ogni umano. 

In un reame dimensionale caratterizzato da sole ‘mezze verità’, è facile far apparire per vero ciò che non lo è, e viceversa, dal momento in cui vero e falso non esistono allo stato puro della loro concezione, bensì lo diventano solo quando degli osservatori credono in massa ad una delle due ‘estremità’.

Ciò che non capiamo, globalmente, deriva dall’assenza sulla scena di uno degli attori protagonisti della vicenda umana:

il Nucleo Primo.

Come credere ad una simile verità?

Semplice: iniziando ad accettare di vederla.